CHIESA DI  S. MARIA MAGGIORE 

Costruita alla fine dell’1200 probabilmente su di una delle torri del circuito difensivo, dalla forma rettangolare, la Chiesa di S. Maria Maggiore presenta una base a croce latina

divisa da quattro filari di colonne, due formanti la navata centrale più alta e gli altri due semi incastrati nei muri laterali La navata centrale ha una volta semi circolare ed è affrescata con le immagini dei profeti e con le scene dell’ Annunciazione, della Natività e dell’Assunzione di Maria al cielo. La cupola è a forma circolare illuminata da otto finestre mentre la facciata presenta uno stile romanico con il portale in pietra a frontone triangolare e con una nicchia situata nella parte superiore. Nel 1686 risultava conservare le reliquie di Filippo martire, Flora e Vittorio, vergine e martire e San Giacomo apostolo. La chiesa conserva oltre alla fossa comune sotto il pavimento, ben otto sepolcreti: uno destinato al clero, quattro all’universitas e le altre tre di proprietà delle famiglie nobiliari più importanti della scena montemilettese, come la famiglia Baratta, Capobianco, Paladino e Fina. Adiacente la chiesa vi è il campanile a quattro registri al quale si accede tramite una porta con arco in pietra raffigurante lo stemma di Montemiletto scolpito, presumibilmente, nel 1756.

CHIESA DI SAN PIETRO E PAOLO

La chiesa presenta uno stile barocco con una facciata principale con lesene in pietra calcarea. Presenta tre navate con quella centrale più ampia, più alta e con volta a tutto sesto, divisa dalle laterali da cinque colonne. Nell’abside vi è l’altare maggiore in marmi policroni mentre ai lati vi sono due altarini: a destra quello realizzato dagli emigranti del nord America in onore di San Gaetano, patrono di Montemiletto, e a sinistra quello in onore di Sant’Antonio. La Chiesa fu elevata a parrocchia intorno al 1723.

CHIESA DI SANT’ANNA 

La chiesa venne costruita per diretto volere dei Principi Tocco e fu dedicata a Sant’Anna, Santa verso la quale la famiglia Tocco nutriva una certa devozione dovuta al possesso della reliquia del piede della Santa, riportata dalla Grecia da un trisavolo della famiglia. La costruzione iniziò il 12 Marzo del 1591, per volere del Principe di Acaja e di Montemiletto, Giovanni Battista di Tocco, con la cerimonia di posa della prima pietra. Dopo una breve pausa, i lavori ripresero nel 1632 dal Principe Carlo Tocco e, nel 1683 la Chiesa venne consacrata per la prima volta dal Cardinale Francesco Maria Orsini, il futuro Papa Benedetto XIII. I lavori proseguirono anche negli anni successivi e furono terminati sotto Leonardo V Tocco che nel 1732 vi sposò donna Camilla Cantelmo Stuart, in una solenne cerimonia celebrata dal Cardinale Orsini. La Chiesa rappresenta un perfetto esempio di arte barocca che non manca di ricordare in più particolari la presenza della famiglia nobiliare, come la grande lapide commemorativa a Carlo Tocco presente esternamente al portone principale ed il grande stemma della famiglia alle spalle dell’altare principale. La Chiesa consta di un’unica navata con quattro cappelle per ogni lato, con altrettanti altari e opere risalenti agli inizi del ‘700. La volta superiore presenta affreschi raffiguranti la vita di San Domenico e la Battaglia di Muret mentre alle spalle dell’altare maggiore vi è un affresco raffigurante la nascita della Vergine Maria. L’altare maggiore di marmi policromi intarsiati, opera di Pietro Ghetti, illustre marmoraio toscano, è chiuso da una balaustra in marmo che presenta lo stemma dei Tocco ed, ai suoi piedi, è  posizionata la fossa comune.

MONASTERO DOMENICANO (ORA PALAZZO DEL COMUNE )

Costruito nel 1500, quasi in contemporanea con la Chiesa di Sant’Anna, fu sicuramente anch’esso sotto il titolo di Sant’Anna. Il monastero era dotato di circa 50 – 60 cellette, di un’annessa Scuola di Teologia e di un pregevole chiostro con un porticato lungo tutta la pianta quadra, adornato con affreschi raffiguranti la vita di San Domenico. Nel centro del chiostro è possibile ammirare ancora oggi, una cisterna con blocchi di travertino risalente al 1723. A destra del portone d’ingresso si trovava la foresteria e di fronte la biblioteca, lo studio e la cucina. Un corridoio, oggi chiuso al pubblico, metteva in comunicazione il monastero direttamente con la Chiesa di Sant’Anna. In seguito alla legge di generale soppressione degli ordini religiosi operata  dai  Francesi nel 1806, il monastero e le sue proprietà passarono al Comune di Montemiletto che, ancor’oggi, ha sede in loco.

CHIESA DEL SS. ROSARIO E SANT’EUSTACHIO

Ai margini del paese, nella frazione di Montaperto, a strapiombo sulla valle sottostante si erge la chiesa di S. Eustachio. Essa venne edificata nel XV secolo sulle strutture difensive dell’antico castrum di Montis Aperti, dopo il terremoto del 1394 che, verosimilmente, aveva causato il crollo della parte alta del mastio longobardo rimaneggiato in epoca normanna. Sui resti del basamento dell’antica torre di avvistamento si ricavò il sagrato della Chiesa del SS. Rosario costruita ad est. Una pianta con inventario della costruzione venne fatta redigere nel 1711 per ordine del Card. Vincenzo M. Orsini. Dal confronto di tale pianta con la situazione attuale si ricavano demolizioni ed integrazioni che, negli anni, hanno portato all’edificio odierno ed in particolare: l’abbattimento dell’antica sagrestia, l’inserimento della parete curvilinea dell’abside, la realizzazione del solaio a copertura della navata, la realizzazione dell’ingresso laterale, il ridisegno delle cappelle laterali e della nuova sagrestia. Il notevole patrimonio artistico che la Chiesa custodisce si è arricchito di affreschi con cartigli ed iscrizioni (attributi della Vergine); rinvenuti al di sotto di pitture recenti e di possibile datazione al XVI/XVII secolo, essi possiedono un alto valore documentale per l’importanza che l’edificio avrebbe avuto nel periodo della loro realizzazione.

PORTA DELLA TERRA

La Porta Della Terra è denominata così perché sancisce l’ingresso al Borgo, la terra. Inizialmente l’entrata fortificata era ubicata 20 mt più sù, ma successivamente, nel 1600, per il volere espansivo di Carlo Tocco venne costruita nel punto in cui si trova ora. Oltre allo stemma della famiglia Tocco, sul portale è incisa un’iscrizione, indicante un “dono” dei cittadini benemeriti di Montemiletto a Carlo Tocco stesso.